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Tommaso Aiello

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Quale percorso il Lionismo italiano deve seguire per giungere finalmente a quella compiutezza cui tendiamo? di

2016-02-01 00:00

Tommaso Aiello

Quale percorso il Lionismo italiano deve seguire per giungere finalmente a quella compiutezza cui tendiamo? di Tommaso Aiello

E’ un dibattito, o se si vuole un tormento, che dura da sempre e che sempre continuerà perché risponde alla reale esigenza di ciascun Lion di sapere v

E’ un dibattito, o se si vuole un tormento, che dura da sempre e che sempre continuerà perché risponde alla reale esigenza di ciascun Lion di sapere verso quali mete lo conduce il suo cammino. Allora il Lion si mette ad osservare attentamente la strada che sta percorrendo, il selciato, i bordi, l’andamento rettilineo sinuoso, la pendenza faticosa delle salite, i baratri che spesso la delimitano, i segnali sempre più frequenti di lavori in corso. Tutto preso dall’ansia di conoscere in ogni dettaglio la strada, teso a non inciampare o ad uscire dalla carreggiata, tiene lo sguardo vigile a dove mette i piedi e non alza lo sguardo per vedere in fondo alla strada la meta del suo incedere.

Bambini di Burkina Faso

Ma è convinto, in omaggio al pragmatismo di breve respiro che sembra dominare ormai la società contemporanea, che sia giusto e utile non lasciarsi trascinare dalla visione ultima delle finalità, ma essere come si dice “concreti” e stare attenti per vedere se c’è qualche sassolino lungo la strada. Così continua a tenere gli occhi rivolti verso il basso. E’ davvero un peccato perché alzando gli occhi e spingendo lo sguardo all’orizzonte non avrebbe dubbio sul significato del suo essere Lion e sulle sfere che questo suo essere gli impone. Ed essere Lion non è una limitazione per cui ci si deve impegnare solo in alcune per quanto importanti cose, ma è invece la liberazione da ogni limite alla manifestazione della propria umanità. Essere Lion è dunque un ampliamento della propria personalità arricchendola con il lievito della solidarietà e della sollecitazione  alla ricerca del bene comune. Perché porre un confine alla generosa azione umanitaria dei Lions o una barriera al desiderio di concorrere al bene comune con l’impegno civile? La risposta mi sembra ovvia; non possono esserci limiti, anzi il lionismo sarà veramente compiuto quando riuscirà a coniugare senza contraddizioni o confine le tre grandi finalità:

La diffusione dello spirito di pace e comprensione fra i popoli;

L’azione umanitaria a favore dei deboli e dei perseguitati;

La sollecitudine per l’ordinario evolversi della propria comunità.

Si tratta davvero di alzare gli occhi e guardare verso il più profondo orizzonte e per farlo occorre essere consapevoli e perciò scrutare “ i segni dei tempi” e volare sempre più in alto, come diceva il nostro PDI  Domenico Messina.

La fame nel mondo

Solo in questo modo la nostra concretezza trova la più valida motivazione e potrà indirizzarsi verso reali esigenze umanitarie, dalle più minute e apparentemente banali alle più complesse e difficili. E’ infinito l’elenco dei campi in cui possiamo mettere a frutto la nostra generosità: ciascuno di noi lo conosce. Allora come dirigenti abbiamo il compito di creare le occasioni perché emerga la vera natura del nostro essere Lions. Dobbiamo creare le occasioni, che possono essere le più disparate, le più diverse. E dobbiamo tutti insieme essere più convinti che possiamo comunque e sempre fare di più, che possiamo sempre e comunque porci degli obiettivi che a volte appaiono irrealizzabili. Tenendo conto delle cose realizzate siamo certi che c’è un terreno fertile per trovare nuovi amici e nuove amiche, soprattutto per trovare altre persone che, come noi, intendono impostare la propria vita, la propria attività, a principi quali sono quelli del nostro codice etico. E questo non può non rallegrarci e, nello stesso tempo non spingerci ad andare avanti su questa strada. La società cambia e si evolve ormai a ritmi vertiginosi. L’accelerazione dei tempi derivante dalla diffusione delle informazioni, dalla libertà di movimento, è tale che ci deve consigliare a rinnovare i nostri sforzi. Sopra le complicazioni, le difficoltà di una vita sociale, economica complessiva molto difficile, tormentata, complessa, il contributo della spontaneità è un valore di grande rilevanza. Continuiamo allora lungo la nostra strada cercando di lasciare sempre il segno del nostro passaggio con opere concrete e durature nelle quali si possa riconoscere il carattere universale della nostra umanità. Sono certo che la risposta dei Lions sia positiva e quindi tale da garantire, anche per il futuro, che questa strada si possa agevolmente e proficuamente proseguire. Ed è proprio in questa direzione che si manifesta l’esigenza di alzare il livello del nostro intervento, in corrispondenza con le reali esigenze umanitarie della nostra epoca. Il moltiplicarsi delle catastrofi provocate dall’uomo, questa ondata incontenibile di poveri cristi alla ricerca di libertà Solo in questo modo la nostra concretezza trova la più valida motivazione e potrà indirizzarsi verso reali esigenze umanitarie, dalle più minute e apparentemente banali alle più complesse e difficili. E’ infinito l’elenco dei campi in cui possiamo mettere a frutto la nostra generosità: ciascuno di noi lo conosce. Allora come dirigenti abbiamo il compito di creare le occasioni perché emerga la vera natura del nostro essere Lions. Dobbiamo creare le occasioni, che possono essere le più disparate, le più diverse. E dobbiamo tutti insieme essere più convinti che possiamo comunque e sempre fare di più. Che possiamo sempre e comunque porci degli obiettivi che a volte appaiono irrealizzabili. Tenendo conto delle cose realizzate siamo certi che c’è un terreno fertile per trovare nuovi amici e nuove amiche, soprattutto per trovare altre persone che, come noi, intendono impostare la propria vita, la propria attività, a principi quali sono quelli del nostro codice etico. E questo non può non rallegrarci e, nello stesso tempo non spingerci ad andare avanti su questa strada. La società cambia e si evolve ormai a ritmi vertiginosi. L’accelerazione dei tempi derivante dalla diffusione delle informazioni, dalla libertà di movimento, è tale che ci deve consigliare a rinnovare i nostri sforzi. Sopra le complicazioni, le difficoltà di una vita sociale, economica complessiva molto difficile, tormentata, complessa, il contributo della spontaneità è un valore di grande rilevanza. Continuiamo allora lungo la nostra strada cercando di lasciare sempre il segno del nostro passaggio con opere concrete e durature nelle quali si possa riconoscere il carattere universale della nostra umanità. Sono certo che la risposta dei Lions sia positiva e quindi tale da garantire, anche per il futuro, che questa strada si possa agevolmente e proficuamente proseguire. Ed è proprio in questa direzione che si manifesta l’esigenza di alzare il livello del nostro intervento, in corrispondenza con le reali esigenze umanitarie della nostra epoca. Il moltiplicarsi delle catastrofi provocate dall’uomo, questa ondata incontenibile di poveri cristi alla ricerca di e di pane, l’acuirsi e il moltiplicarsi di conflitti razziali vanifica  non soltanto le speranze di intere nazioni ma anche una grande e recente illusione della comunità internazionale, quella di potere far fronte a qualsiasi emergenza umanitaria, riducendo al minimo le sofferenze degli innocenti, grazie al moltiplicarsi dei mezzi finanziari e tecnologici disponibili. La verità è che le catastrofi umanitarie sono cresciute più in fretta delle risorse destinate a combatterle. Come cittadini europei e come Lions, a maggior ragione, dovremmo essere ben consapevoli di questa situazione e dare il nostro contributo. Dobbiamo trovare il modo di approfondire le modalità attraverso le quali i Lions possono concretamente inserirsi. Del resto nessuno più dei Lions può essere convinto che l’intervento umanitario sia il più efficace strumento di prevenzione dei conflitti, parte integrante di quella diplomazia preventiva che tutte le maggiori organizzazioni internazionali indicano come l’unica strategia possibile per circoscrivere le crisi esistenti e scongiurarne di nuove. Possiamo dunque dire che nulla può essere più affascinante di una azione rivolta verso tutta l’umanità e che nello stesso tempo costituisce l’esempio più convincente per allargare il numero, mai abbastanza sufficiente, degli uomini di buona volontà. In questo troveranno contestuale ed efficace sintesi i grandi obiettivi del Lions International: la pace, la comprensione, la tolleranza, il soccorso ai deboli, il sostegno ai perseguitati, la cura della comunità. In altre parole: essere dalla parte dell’uomo, con l’uomo e per l’uomo.

                                                                                                              Tommaso Aiello

Addetto Stampa Distrettuale

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