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Tommaso Aiello

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I Lions nella società contemporanea di Tommaso Aiello

2013-03-13 00:00

Tommaso Aiello

I Lions nella società contemporanea di Tommaso Aiello

Per capire quello che siamo stati sino ad oggi noi Lions è necessario fare un’analisi sincera,senza ipocrisia . L’avere allontanato in passato la poli

Per capire quello che siamo stati sino ad oggi noi Lions è necessario fare un’analisi sincera,senza ipocrisia . L’avere allontanato in passato la politica ha avuto un significato ben preciso:quello di non trasferire nei clubs gli scontri,le fazioni,l’arrivismo,le prevaricazioni che hanno portato i partiti,e prima di essi la classe politica del Paese,all’attuale condizione . E’ difficile,se non addirittura impossibile però pretendere che ognuno di noi metta da parte i propri convincimenti,le proprie idee,tranne che non vogliamo improntare all’ipocrisia i nostri rapporti . Bisogna purtroppo dire che spesso è stato così . Né tantomeno risponde alla realtà che i Lions siano volutamente fuori dal “Palazzo”.

 

Scopello,faragkioni,torre e tonnara-Un bene da tutelare- Foto Aiello

Un numero consistente di Lions in realtà milita nei partiti politici ed è,per fortuna,parte attiva del nostro Paese . Il lionismo in verità ha condotto ormai da anni le sue riflessioni guardando nel concreto alla realtà di un paese,l’Italia:un lionismo che,nel bene e nel male,continua ad essere speculare,per la sua complessità,nello studio dei problemi culturali,sociali,etici ed economici di questo inizio di secolo . Un lionismo,quello italiano,che ha sperimentato la possibilità di realizzare gli ideali accennati muovendo dalla condizione,dai bisogni e dalle aspirazioni concrete dei cittadini . Dicevamo che una grossa fetta di noi è per fortuna parte attiva del nostro Paese. Il problema però è vedere se siamo in grado di trasferire in quelle sedi l’etica,il codice d’onore lionistico . A dir la verità la cosa è alquanto difficile perché questa classe politica pare poco attenta e poco sensibile alle istanze che portiamo avanti nei nostri incontri dove raramente si vedono interlocutori interessati.

Tutela della biodiversità.

Ci pare necessario a questo punto aprire un dibattito all’interno dei nostri clubs perché il Lion diventi un elemento di trasversalità scoperta tra i partiti . Una trasversalità fondata sull’onestà costruttiva,cercando di salvare ciò che a rifondazione avvenuta potrà servire,giacchè prima o poi una rifondazione ci dovrà pur essere . Siamo stati costretti in questo ultimo ventennio ad assistere impotenti ed allibiti a due spettacoli vergognosi:quello angoscioso di un sistema che è crollato trascinando i leaders di partito in un finale da ignominia e quello altrettanto laido di una irresponsabilità demagogica che ci sta portando fuori dall’Europa così come vorrebbe la Germania . Noi Lions dobbiamo invece capire che siamo cittadini di questo stato e quindi partecipi non passivi delle sue sorti . Scriveva giustamente Giuseppe Taranto che l’antico e cronicizzato comportamento di distacco dal mondo che ci circonda,ci ha fatto rinchiudere in noi stessi rifiutando le occasioni di proiettare all’esterno le nostre idee,le nostre proposte e,in definitiva,la nostra presenza . Che senso ha organizzare dei meeting su temi importantissimi,anche in location di altissimo richiamo(vedi Palazzo dei Normanni,ecc.),quando non è presente la società civile (fatta eccezione per i Lions)?  ed è del tutto assente la classe politica a cui sono indirizzate le nostre analisi ? Bisogna col cominciare a chiedere di partecipare ai vari congressi degli ordini professionali per portare in essi la nostra voce:a quelli delle organizzazioni sindacali,nessuna esclusa,per dimostrare che i problemi dei lavoratori non ci sono estranei;a quelli degli industriali,dei coltivatori diretti,dei commercianti,degli artigiani per far sì che ciascuno di essi conosca quel che di valido e di intelligente possiamo dire nelle rispettive materie e competenze . Bisogna colmare questa distanza che c’è tra la nostra Associazione e la società tutta .Non possono bastare i pochi o molti “service” o le riunioni conviviali o le gite sociali,che quasi sempre sono fini a se stesse e producono soltanto la soddisfazione di noi soci di trascorrervi alcune ore in piacevole compagnia,che è certamente cosa gradevole,ma del tutto riduttiva rispetto  agli scopi del lionismo ed alle loro enormi possibilità di esplicazione;quale vorremmo che fosse sempre più la caratteristica qualificante della nostra Associazione degli anni duemila.

Tommaso Aiello

Componente Area cultura e cocomunicazione

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