Apprendo con grande piacere che a Palermo alcuni club affronteranno proprio questa tematica e faccio loro gli auguri di grande successo. Io, nel mio piccolo, col mio blog(che non a caso porta il sottotitolo”Sicilia-Terra di culture”),quello importantissimo dei Lions, quello di Palermo dei Vespri “Il Vesprino”, quello di Siracusa “Heritage”, cerco di contribuire allo sviluppo di questo settore ed anche se la mia è una voce quasi isolata, “io ci credo” ed ecco che per questo mese ho scelto come tema: I luoghi della natura, presentandovi le “aree nturali protette” della nostra Sicilia. Diciamo subito che numerose sono le aree protette, ma nessuna elevata a parco nazionale e solo quattro i parchi regionali: Etna, Madonie, Nebrodi e area fluviale dell’Alcàntara e ci chiediamo a questo punto cosa ha fatto l’Assessorato competente in tanti anni di autonomia regionale per cambiare questa situazione che ci penalizza enormemente? Comunque, le moltissime riserve naturali regionali salvaguardano ambienti fra i più diversi, rappresentativi della varietà naturale che caratterizza la Sicilia. Si va dalle aste fluviali alle zone umide costiere e alle coste rocciose, dalle isole alle zone montane di varia tipologia, dalle zone boschive alle emergenze geologiche e grotte. Non mancano infine le riserve marine, che salvaguardano uno dei beni più preziosi della Sicilia: il mare con il suo meraviglioso ecosistema. E cominciamo con i quattro parchi, ognuno dei quali meriterebbe una più lunga ed approfondita trattazione, ma esula da questo lavoro di oggi che vuole essere uno stimolo per ognuno di noi a fare una più vasta ricerca.
Parco regionale dell’Etna:
Ha una superficie di 58.085 ha ed è stato istituito nel 1987. Questo parco tutela una regione vulcanica di grandissimo interesse, oltre che per il vulcano, per la presenza di una enorme varietà di specie vegetali. Seguendo una progressione sorprendente, man mano che si sale si passa dalla macchia mediterranea delle zone più basse a tutta una serie di forme montane(betulle, pini neri, faggi, castagni). Il parco ospita anche piante rare quali la ginestra dell’Etna e l’astragalo, oltre a numerosi rapaci.
Parco regionale delle Madonie:
Ha una superficie di 39.941 ha ed è stato istituito nel 1989. Il parco si estende alle spalle di Cefalù in una vasta area montana calcarea con presenza di fenomeni carsici. La vetta più alta è Pizzo Carbonara con 1979 m. Di particolare interesse naturalistico sono le estese faggete, oltre alla prateria d’alta quota e ai boschi di frassini e querce, al raro abete dei Nebrodi e al bosco di agrifogli giganti di Piano Pomo, al frassino della manna e alla farfalla Parnassius Apollo.
Parco regionale dei Nebrodi:
E’ il più esteso dei parchi avendo una superficie di 85.537 ha. Ed è stato istituito nel 1993.Questo parco è ricco di foreste di querce, cerri e faggi e di pascoli d’alta quota e comprende la zona di rilievi arenaveo-argillosi(Monte Soro, 1850 m.) estesa nella parte nord dell’isola fra i Peloritani e le Madonie. Il nome deriva dal greco “nebros”, che significa “capriolo”, a testimonianza dell’antica ricchezza faunistica dell’area; vi si trovano pure i cavalli “sanfratellani” e, fra le specie endemiche,”la genista aristata” dai fiori gialli.
Ed infine il quarto parco:
Parco regionale fluviale del fiume Alcàntara:
ha una superficie di 1927,48 ha. Ed è stato istituito nel 2001. L’area protetta riguarda lo spettacolare canyon scavato dal fiume Alcàntara che si allunga per 50 km. Fra formazioni basaltiche modellate da eruzioni e repentini raffreddamenti.